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 La cicoria selvatica da campo o comune 
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La Cicoria comune (nome scientifico Cichorium intybus L., 1753) è una pianta erbacea, perenne con vivaci fiori di colore celeste, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
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La famiglia delle Asteraceae è la famiglia vegetale più numerosa, organizzata in quasi 1000 generi per un totale di circa 20.000 specie. Nelle classificazioni più vecchie la famiglia delle Asteraceae viene chiamata anche Compositae.
Il genere di questa pianta (Cichorium) comprende una decina di specie di cui quattro sono proprie della flora italiana.

Farmacia
Sostanze presenti: nelle radici sono presenti delle sostanze amare, ma anche zuccheri (contiene tre tipi di zucchero : destrosio, levulosio e Pentosipentoso), colina, inulina, potassio (poco), calcio e ferro, è presente inoltre acido dicaffeiltartarico (e altri derivati dell'acido caffeico).
Proprietà  curative: in generale la Cicoria stimola le funzioni, tramite depurazione e disintossicamento, dell'intestino, del fegato e dei reni grazie alle sostanze presenti nelle radici che hanno tra l'altro proprietà  digestive, ipoglicemizzanti, lassative (ha proprietà  purgative), colagoge (facilita la secrezione biliare verso l'intestino) e cardiotonica (regola la frequenza cardiaca). Dai fiori si possono estrarre dei liquidi utili per curare alcuni tipi di oftalmie. La polpa della radice può essere utile per alcune infiammazioni (proprietà  antiflogistica).
Parti usate: per scopi medicinali si raccoglie la radice durante tutta l'estate e le foglie prima della fioritura.
Modalità  d'uso: in genere si usano dei decotti oppure si formano dei sciroppi; dalle foglie macerate opportunamente si può ottenere una crema rinfrescante per il viso (combatte gli arrossamenti).
Controindicazioni : sembra (secondo voci tradizionali) che l'uso prolungato della cicoria riduca la funzione della retina. Ma bisogna anche dire che la moderna letteratura scientifica contiene poca o nessuna prova a sostegno o a confutazione di una simile affermazione.

Cucina
In cucina l'utilizzo più frequente è quello delle foglie nelle insalate (fresche o cotte). Se si fa un uso costante delle foglie fresche si ottengono anche i benefici medicamentosi descritti sopra. Per evitare l'eccessivo gusto amaro le foglie vanno raccolte prima della fioritura o eliminata la parte più interna.
La radice della pianta se tostata diventa un ottimo succedaneo del caffè (pratica proposta a quanto pare nel 1600 dal medico e botanico veneto Prospero Alpini (1553 - 1617)[6]; inizialmente però come scopo terapeutico), utilizzo attivato sopratutto in tempi di guerra quando le importazioni del caffè subivano rallentamenti come ad esempio durante il periodo napoleonico in Europa, oppure per altri motivi in India, o ancora nella Germania Orientale del 1976 durante la "crisi del caffè". Inoltre, sempre la radice, se bollita rappresenta una buona alternativa alimentare per il diabetico (l'inulina viene sopportata meglio dell'amido).
Anche se oggi questo alimento è messo in secondo piano, non dimentichiamoci che in passato era molto più utilizzato come ad esempio "pane e cicoria ripassata". E' grazie al popolo romano che, tra tutte le erbe spontanee, la cicoria è quella che maggiormente viene ricordata anche da chi in campagna non ci va mai. Anticamente esisteva il personaggio del "cicoriao" che come mestiere raccoglieva nei campi questa pianta e poi la rivendeva nei mercati rionali. Attualmente la maggioranza dei piatti preparati con la cicoria rientrano nella categoria dei "piatti tipici regionali"; a questo proposito citiamo uno per tutti : il Martuoffolo, piatto tipico del Sannio e dell'Irpinia a base di cicoria e patate.

Varietà  culinarie
La cicoria selvatica ha dato origine a molte varietà  orticole (generalmente di cultivar antocianiche); qui di seguito sono elencate alcune :

Radicchio Rosso di Treviso
Radicchio Variegato di Castelfranco
Rosa di Chioggia o Cicoria variegata di Chioggia
Catalogna (cicoria) o Cicoria asparago
Cicoria brindisina
Radicchio di Bruxelles o Cicora di Bruxelles o Cicoria di Witloof
Cicoria "barba di cappuccino"
Biondissima di Trieste

Coltivazione
La coltivazione della cicoria non è molto impegnativa, si tratta di una specie abbastanza rustica e quindi resistente sia alle basse che alla alte temperature. Si deve vangare bene il terreno (abbastanza in profondità ) e quindi aggiungere del letame e concime minerale. La semina va fatta a seconda della varietà  (evitare i mesi più freddi) e durante la crescita è bene spolverare le giovani piantine con nitrato di calcio. Se si vogliono ottenere dei cespi compatti e croccanti allora si deve attivare la tecnica della "forzatura"; le radici giovani vanno tagliate e messe in cassoni al coperto sotto del terriccio umido. Dopo un mese compaiono le foglie bianche dal delicato gusto chiamato anche "Radicchio o Cicora di Bruxelles". Se si vuole accelerare la crescita bisogna riscaldare i cassoni.

tratto da Wikipedia



Curiosità 
A causa dell'aspetto "misero" della cicoria appena nata, quasi invisibile fra le altre prelibate erbe dei campi nel dialetto romano di una volta, con "cicorietta" d'orto soleva indicarsi una persona da tenere in poco conto, "da non considerare".

Ad esaltare i pregi di questa comunissima insalata, basterà  tener presente che è, in assoluto, la più ricca di vitamina A (quasi7000UI per 100 g di prodotto), ed è indicata nell'alimentazione dei bambini, che proprio di questa vitaimina hanno bisogno per crescere sani e robusti: quindi, spazio alle insalate!
Infine, si deve ricordare che è ottima come accompagnamento di qualsiasi piatto di carne o pesce, specie se abbondantemente condita con olio d'oliva e aceto.

tratto da : elba-capoliveri.net



Ricette presenti nel forum :

Strudel salato con cicoria selvatica e formaggi

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