Posso fare la voce fuori dal coro (un po' il refrain della mia esistenza ): a me quel film non è piaciuto per niente, l'ho trovato inutilmente verboso, compiaciutamente logorroico, iper-prolisso nella narrazione e con periodi di vera, fatale, irreversibile NOIA!!!
La sceneggiatura era debolina - non certo degna dei tempi d'oro di Woody Allen - l'umorismo yiddish, innovativo trent'anni fa, è ormai alquanto consunto e sempre centrato sugli stessi temi.
A me più che un film è sembrata una masturbazione da vecchio cineasta troppo compiaciuto di sé!
Augh: ho detto!

Che dire, Lab?
Credo che al di là di critiche e/o recensioni con pretese di maggiore o minore oggettività, resti il fatto che un film debba anche (soprattutto?) piacerti a pelle, in un certo senso deve starti simpatico dal primo momento in cui lo vedi, altrimenti poi il feeling non si recupera facilmente.
Tra me e Woody Allen le affinità elettive son finite cinque o sei film fa: nonostante continui ad andare a vederli, non mi dicono più quasi nulla. Insomma, in una parola ormai lo trovo pretenzioso e forse con anche un po' di ammiccamento facile al pubblico e alla cultura mainstream.
Ciò non toglie che comprendo il tuo punto di vista e senz'altro lo rispetto, anche se continuo a pensare che i tempi di Manhattan (come peraltro è naturale e giusto che sia) non torneranno più...