
Bene, penso io. Ma la faraona è meglio, no?
E poi l'arrosto lo facciamo a modo mio, che oggi sono ancora meno democratica.
Così, dato che a lui limone e zenzero piacciono molto e io non li posso soffrire, mi son piccata di usarli in un modo che piacesse a entrambi.
Ecchéqquà.
Ingredienti
una faraona ruspante
olio d'oliva
un limone
un pezzo di zenzero fresco
ginepro
una manciata di gambi di prezzemolo
aglio
sale
Strinare sulla fiamma la faraona per togliere le piumine residue, sciacquarla bene e asciugarla dentro e fuori con carta da cucina.
Pelare via col pelapatate la sola parte gialla della scorza di limone; sbucciare lo zenzero e tagliarlo a pezzetti.
Mettere nel ventre della faraona tre o quattro pezzetti di zenzero e due strisce di buccia di limone, i gambi di prezzemolo (le foglie le avevo usate per altro, ma i gambi sono pure buoni e non volevo buttarli via), tre spicchi di aglio pelati e un poco di sale.
Porre nel mixer il resto dello zenzero e della buccia di limone, mezza dozzina di coccole di ginepro, un cucchiaino di sale marino, e mezzo bicchiere di olio: frullare fino a ottenere una crema liquida e con essa spalmare abbondantemente la faraona da ogni parte, per poi deporla in una teglia oliata.
Infornare a 170° per circa 50 minuti, girando la faraona sottosopra a metà cottura (non chiedetemi come, la mia si è spaparanzata sul fianco in perfeto stile Paolina Borghese...).
Tagliare a pezzi e servire cosparsa del sughetto saporito che resterà nella teglia.
Ecco, così mi son piaciuti sia il limone che lo zenzero, e... ce la siamo mangiata tutta.
